lectio

Mi preparo pregando con il canto allo Spirito perché illumini la mia mente, il mio cuore e la mia volontà e mi apra all'ascolto della Parola di Dio.

Prendo una posizione comoda. Cerco di liberare la mente da pensieri, preoccupazioni; guardo il cuore e dono al Signore ogni affetto e gli esprimo il mio desiderio di stare con Lui, alla sua Presenza.

Ora leggo con calma il testo. 

 Mc 7,1-13 

 

 

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

Rifletto  anche con l'aiuto di un testo.

  

“Le abitudini sono la morte di ogni vera tradizione, come di ogni vera vita". (Th. Merton, Nessun uomo è un'isola)

 

                                                                                                                                                        

Gesù, com’è bello vederti così autentico e unito. Sono venuti a studiarti fin da Gerusalemme, i farisei, e ora sono lì in piedi che vi guardano. Ma tu sei sereno e attorno a te i discepoli possono continuare a essere se stessi, senza maschere. Si mangia e si sta bene insieme come sempre: a nessuno è venuto in mente di trasformare casa vostra e i vostri comportamenti in qualcosa di più “perfetto”, così “nessuno può avere niente da ridire”. Io cambio eccome, a seconda di chi ho davanti, e quando mi sento addosso degli occhi che giudicano, trasmetto tutto meno che serenità. Donami la tua pace e la tua libertà. Tu senti chiaramente che la Parola di Dio parla di te e del mondo che hai attorno, che Isaia ha pregato e scritto per te, verità di cuore e di vita che si compiono nel tuo tempo. Io spesso mi sento lontanissimo dalla tua parola, penso che alla fine i problemi veri sono altri, e che quello che trovo in questo libro scritto più di duemila anni fa non può entrarci nulla. Donami la tua sapienza. A volte, come i farisei, mi metto così tanto di impegno a risolvere tutto e cercare di essere giusto e impeccabile che neanche mi accorgo davvero di cosa hanno bisogno quelli che vivono con me. Tu sai che l’unica chiave d’ingresso per la giustizia e la felicità sono le relazioni. Fammi semplice come te.

 

 

 Comunità Centro Poggeschi

da: https://getupandwalk.gesuiti.it

Mi fermo in silenzio. Chiudo gli occhi e visualizzo la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti ....  Mi ascolto e lascio che le emozioni affiorino, senza paura, senza giudicarmi .... nella libertà di essere creatura davanti al suo Creatore che la conosce, la comprende e la ama infinitamente.

 

Mi lascio aiutare da alcune domande:

 

  • In quali situazioni rischio di diventare falso per compiacere le persone con cui sono?

  • Ci sono momenti in cui fede e vita mi sembrano cose completamente diverse?

  • Per che cosa oggi ho bisogno di semplicità e sapienza che vengono dall'alto?

 

Parlo con Gesù e gli chiedo di guarirmi da ciò che mi fa soffrire e mi impedisce di essere libero con Lui, con me stesso e con i fratelli. 

Lo ringrazio per quanto mi ha donato. Lentamente recito il Padre nostro. 


"LA PREGHIERA FIDUCIOSA E' UNA RISPOSTA DEL CUORE A DIO A TU PER TU, DOVE SI FANNO TACERE TUTTE LE VOCI PER ASCOLTARE LA SOAVE VOCE DEL SIGNORE CHE RISUONA NEL SILENZIO”. (Papa Francesco)